lunedì 16 gennaio 2017

Deumanizzazione. Come si legittima la violenza


Il libro di Chiara Volpato, docente di psicologia sociale a Milano, è un percorso ragionato tra le ricerche svolte a livello internazionale, sul concetto e le pratiche di deumanizzazione: cioè su  tutti gli atteggiamenti, i comportamenti, le pratiche sociali e le narrazione massmediatiche che, o in maniera aperta e violenta, oppure sottile e subdola, escludono, discrimina o minacciano, fino all’annichilimento, l'altro: i gruppi diversi dal nostro  - l'oppositore, il nemico, il diverso - con metafore di natura, di volta in volta, animale, sovrumana, strumentale, meccanicista o biologica.

Un’attività, quella di disumanizzare, che l’Autrice ci pone con suggestione all’origine della nostra stessa specie nell’incipit del saggio.





Moltissime le ricerche che vengono riportate in relazioni ai vari conflitti: da quelli coloniali dell’età moderna, fino alle più recenti guerre, dove - ad esempio - vengo evidenziate similitudini tra le metafore verso i nemici come animali, malattie, mostri, utilizzate durante la seconda guerra mondiale sia dai nazisti per descrivere gli ebrei  che dagli americani per descrivere i giapponesi e poi quelle, dagli stesse americani, durante la Guerra al Terrorismo, per descrivere i terroristi islamisti.

Ho trovato curiosa un lacuna, forse dovuta al fatto che il saggio è del 2011, relativa a tutta la  mole di recenti studi sul processo di radicalizzazione violenta cui molti ricercatori di psicologia sociale, e non solo, si sono dedicati analizzando le biografie dei terroristi, soprattutto dopo l’11 settembre.  Studi nei quali, al di là dei differenti modelli proposti, tutti identificano nell’ultimo scalino del processo proprio la completa deumanizzazione del nemico che rende il radicalizzato un terrorista pronto ad uccidere un suo simile innocente. 

Particolarmente interessante l’ultimo capitolo in cui sono evidenziate le prospettive di ricerche, tra le quali quelle che definisce “Strategia di resistenza (…) per contrastare il fenomeno” e per alimentare le quali sottolinea, forse con un po’ di ingenuità accademica, il fondamentale apporto di cui si devono fare carico il livello istituzionale, quello politico e quello dei mass-media. A me pare che molto del lavoro che l’Autrice propone, dal riconoscimento e la denuncia del fenomeno, alle strategia di umanizzazione delle vittime e quelle di rimodulazione inclusiva ed empatica del linguaggio, sia in vero più compito della società civile.

In ogni caso, siamo di fronte ad un saggio utile che fornisce moltissimi stimoli. Peccato che l’editore lo abbia “deumanizzato” privandolo di un indice e di una bibliografia dettagliata.
 
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Deumanizzazione
Come si legittima la violenza
Edizione: 20164
Collana: Universale Laterza [919]
ISBN: 9788842096047

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